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Nutrizionista Cattaneo Eleonora

Intolleranza al lattosio

Cos’è l’intolleranza al lattosio?

L’intolleranza al lattosio è una condizione in cui il consumo di lattosio – uno zucchero contenuto in latte e derivati non fermentati – provoca una reazione avversa non allergica che si manifesta con disturbi gastrointestinali come ad esempio gonfiore, dolore crampiforme, diarrea ed eventualmente nausea.

 

Cos’è il lattosio? E perché può portare all’intolleranza?

Il lattosio è uno zucchero che si trova nel latte e suoi derivati, è composto a sua volta da due zuccheri monosaccaridi (glucosio e galattosio).

La mancanza o la riduzione degli enzimi deputati alla digestione del lattosio ossia alla sua scissione nelle due unità più semplici o monosaccaridiche lo compongono, possono causare la sintomatologia tipica dell’intolleranza al lattosio.

 

Perché così tante persone soffrono di intolleranza al lattosio?

La maggior parte degli adulti (circa il 65-70% della popolazione mondiale) è intollerante al lattosio. I mammiferi perdono la capacità di digerire il lattosio dopo lo svezzamento; prima della tutto sommato recente evoluzione di persistenza della lattasi, anche l’essere umano seguiva lo stesso decorso.

Tale persistenza si è evoluta in diverse popolazioni come adattamento all’addomesticamento animale da latte circa 10.000 anni fa.

Oggi la prevalenza della tolleranza al lattosio varia ampiamente tra le regioni e i gruppi etnici.

È più comune nelle persone di discendenza europea e, in misura minore, in alcune parti del Medio Oriente e dell’Africa.

Le culture alimentari tradizionali riflettono le variazioni locali di tolleranza e storicamente molte società si sono adattate a bassi livelli di tolleranza producendo latticini che contengono meno lattosio del latte fresco.

 

Tipi di Intolleranza al lattosio

Esistono 2 tipi di intolleranza al lattosio: primaria, secondaria, evolutiva e congenita.

Intolleranza al lattosio primaria

L’intolleranza primaria al lattosio si verifica quando la quantità di lattasi diminuisce con l’avanzare dell’età.

L’insorgenza dell’intolleranza primaria al lattosio, il tipo più comune, è tipicamente nella tarda infanzia o nella prima età adulta, ma la prevalenza aumenta con l’età.

Intolleranza al lattosio secondaria

L’intolleranza secondaria al lattosio è dovuta a lesioni all’intestino tenue. Tale lesione potrebbe essere il risultato di infezione, celiachia, malattie infiammatorie intestinali o altre.

 

Come viene fatta la diagnosi dell’intolleranza al lattosio?

Per la diagnosi di intolleranza al lattosio sarebbe sufficiente riscontrare un’interruzione dei sintomi dopo l’eliminazione dello stesso dalla dieta. Non sempre però il quadro è ben chiaro.

Qualora si sospetti un’intolleranza al lattosio, questa può essere facilmente smascherata dal cosiddetto test del respiro o breath test.

Tramite questo esame si valuta la concentrazione di idrogeno nell’aria espirata dopo un carico di lattosio.

Dal momento che la fermentazione dello zucchero indigerito produce idrogeno che viene prontamente riassorbito dalle pareti intestinali ed eliminato con la respirazione, in caso di intolleranza al lattosio si osserva un picco di concentrazione di idrogeno nell’aria espirata.

 

Qual è la terapia per chi è intollerante al lattosio?

In presenza di una intolleranza secondaria al lattosio il primo approccio è quello di ridurre – soprattutto per quel che concerne le porzioni – il consumo di latte e derivati che contengono il disaccaride.

In seguito si cercherà di aumentarle progressivamente in modo da stimolare la produzione di lattasi.

Per consentire l’utilizzo di latte anche a tutti coloro che soffrono di intolleranze nei suoi confronti, in commercio sono presenti latti delattosati in cui il lattosio si trova, per la maggior parte (70-75%), già scisso in glucosio e galattosio.

In alternativa, ci si può “accontentare” dei latti vegetali come il latte di soia, il latte di riso, il latte d’avena ecc.

Anche lo yogurt e simili, come il latticello o il kefir, o lo skyr  grazie alla fermentazione del lattosio operata dai fermenti che contengono, sono generalmente ben tollerati.

Per ciò che riguarda i formaggi, sono generalmente ben tollerati quelli molto stagionati come il grana e il parmigiano di molti mesi.

Infine, chi soffre di intolleranze al lattosio, può beneficiare del consumo di probiotici (yogurt “speciali”, fermenti lattici liofilizzati ecc.), ma soprattutto di integratori a base di lattasi esogena.

 

 

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